Introduzione

Il Panchatantra è un'opera letteraria indiana ed esiste da oltre 5000 anni. In tutto il mondo ce ne sono oltre 200 versioni. La più utilizzata è attribuita a Pandit Vishnu Sharma che ha raccolto in un unico testo tutte le storie tra il 1200 aC e il 300 dC. Egli fu chiamato alla corte del re Amar Shankti per impartire ai sui tre figli la saggezza per governare bene il regno. Vishnu Sharma promise di farlo entro sei mesi, e lo fece raccontando loro delle storie. La maggior parte di esse aveveva come protagonisti degli animali.





giovedì 23 giugno 2011

La scimmia e il coccodrillo

Una scimmia viveva su un albero di rose-apple al fianco di un fiume. L'albero dava un sacco di frutta tutto l'anno. Non c'è nulla che a una scimmia piaccia di più di quel frutto tropicale dolce e gustoso. Un giorno un coccodrillo nuotò vicino a quell'albero, ed emerse dall'acqua.

"Chi sei?" Gridò la scimmia da sopra all'albero.
Il coccodrillo alzò gli occhi, vide la scimmia e disse: "Sono un coccodrillo vengo da un luogo lontano. Vago alla ricerca di cibo".
"Cibo? Ho un sacco di rose-apple qui. Provane una. Se ti piace, te ne posso dare quante ne vuoi". Così dicendo, la scimmia colse alcuni frutti e li gettò giù.
Il coccodrillo li mangiò e disse: "Mi piacciono molto. Questo è il miglior frutto che ho mangiato in vita mia".
La scimmia ne gettò a terra altri il coccodrillo li mangiò tutti. Poi chiese: "Posso venire di nuovo? Me ne darai ancora un po'?"
"Sarai sempre benvenuto", disse la scimmia. "Sei mio ospite, e puoi mangiare tutte le rose-apple che desideri".
Il coccodrillo disse che sarebbe tornato presto e si congedò della scimmia.
E infatti, il giorno dopo tornò. La scimmia fu felice di vederlo e gli diede altri frutti da mangiare.
Trascorsero molto tempo assieme. Parlarono di tutto ciò che sapevano. Un giorno parlarono delle loro e famiglie e degli amici. La scimmia disse che era sola e che era molto fortunata ad avere il coccodrillo per amico. Il coccodrillo disse che viveva con la moglie dall'altra parte del fiume.
"Hai una moglie?" Disse la scimmia. "Perché non me lo hai detto prima. Ti avrei dato frutti anche per lei".
Il coccodrillo infatti disse che ne avrebbe voluti prendere alcuni anche per sua moglie. Allora la scimmia colse molte rose-apple e gliele diede. Quando tornò a casa con il dono della scimmia e a sua moglie piacquero molto quei frutti.
Ne voleva avere ancora e suo marito disse che gliene avrebbe portati ogni giorno.
La scimmia e il coccodrillo divennero intimi amici e trascorrevano assieme più tempo. La sera, quando il coccodrillo se ne tornava a casa, la scimmia gli dava sempre in dono un po' di quei frutti squisiti per la moglie.
La moglie del coccodrillo amava quei frutti, ma non le piaceva che il marito tornasse a casa così tardi tutti i giorni. E desiderava mettere fine a questa storia. Un giorno gli disse: "Mi sento che mi hai detto una bugia. Come può, un coccodrillo, passare così tanto tempo in compagnia di una scimmia? Lo sanno tutti che noi coccodrilli le scimmie le uccidiamo e le mangiamo".
"Ti ho detto la verità", rispose il coccodrillo. "Questa scimmia per me è un'amica. Mi piace tanto.
Vive sull'albero delle rose-apples e vado a trovarla ogni giorno. Mi dà gustosi frutti da mangiare e me ne dà anche per te"
.
'Se la scimmia mangia solo frutti  così dolci', pensò la moglie del coccodrillo, 'la sua carne deve essere dolcissima. Farei una cena molto deliziosa se riuscissi a farla arrivare qui'. Poi disse ad alta voce: "Se sei veramente suo amico, perché non la inviti a casa un giorno? Mi piacerebbe molto incontrarla". "No, no, non credo che posso farlo", rispose il coccodrillo. "Vive sulla terra ferma e non sa nuotare".
"Ma tu sei suo amico", disse la moglie del coccodrillo. "Basta invitarla. Una scimmia è comunque intelligente. Saprà trovare un modo per venire qui".
Il coccodrillo non fu contento di invitare i suoi amici a casa. Ogni giorno che passava, sua moglie desiderava sempre più mangiare carne di scimmia e allora disse al coccodrillo di essere molto malata. Versò tante lacrime per far credere al marito il suo grande dolore. Il coccodrillo fu tanto rattristati dalla notizia della malattia della moglie. Si sedette al suo fianco e disse:
"Cosa posso fare per aiutarti?", gli disse la moglie. "Ho chiesto al dottore e mi ha detto che posso guarire solo se ho mangia il cuore di una scimmia". "Il cuore di una scimmia?"
"Sì, caro, il cuore di una scimmia. Ci serve il cuore del tuo amico se vuoi che io guarisca"
.
"Come posso fare questo? Lui è il mio unico amico e non posso pensare di fargli alcun male".
"Poi andare a vivere con il tuo amico. Se non ami tua moglie. Tu ami solo il tuo amico. Vuoi vedermi morta. Allora puoi stare con lui per sempre".
Il coccodrillo era infelice. Non poteva fare del male al suo amico . Ma allo stesso tempo, non poteva lasciare morire sua moglie.
"Come posso uccidere il mio amico?" Chiese, piangendo.
"Qual è la tua difficoltà ad uccidere una scimmia? I coccodrilli devono uccidere altri animali, per sopravvivere".
Il coccodrillo continuava a piangere, non sapeva cosa fare.
"Tu non mi ami", disse la moglie. "Ho deciso di porre dine alla mia vita. Quando tornerai, mi troverai morta".
Il coccodrillo cominciò a pensare. Come marito che era suo dovere di prendersi cura di sua moglie. Quindi decise di salvarle la vita e andò dalla scimmia.
Quando la scimmia lo vide gli chiese: "Perché, amico mio, perché vieni così tardi? Ti è successo qualcosa?"
"No tutto bene", rispose il coccodrillo. "Mia moglie ed io abbiamo avuto una discussione. Ha detto che io non sono tuo amico perché fai tanto per noi, e io  ancora non ti ho invitato a casa. Lei è desiderosa di vederti e mi ha chiesto di portarti a casa oggi".
"Com'è gentile a volermi a casa vostra", disse la scimmia. "Anch'io vorrei tanto incontrarla. Ma come posso arrivarci? Vivete in acqua e annegherei".
"Viviamo in riva al fiume", rispose il coccodrillo. "Ti posso prendere facilemente dall'albero. Puoi salire sulla mia schiena e stare lì mentre io nuoto".
La scimmia pensò che era una buona idea e fu molto felice di avere dei buoni amici come il coccodrillo.
Così il coccodrillo con la scimmia sulla schiena cominciò a nuotare verso l'altra riva. Giunto al centro del fiume però cominciò a immergersi sott'acqua.
"Ehi", disse la scimmia spaventata, "cosa stai facendo? Annegherò se vai a fondo!".
"Sto scendendo sott'acqua proprio perché voglio ucciderti", disse il coccodrillo. "Uccidermi? Perché?!?" Chiese la scimmia a sorpresa. "Perché amico mio, perché vuoi uccidermi!?"
"Mia moglie è malata e il medico le ha detto che deve mangiare il cuore di una scimmia per guarire. Tu sei l'unica scimmia che conosco. Devo uccidere te e darle il tuo cuore".
La scimmia restò scioccata. Capì che la sua vita era in  serio pericolo. Si mise a pensare, senza perdere la calma. Cosa poteva fare? Dopo un po' e disse: "Mio buon amico, ma perché non me l'hai detto prima? Sarei stata felice di darti il mio cuore per salvare tua moglie. Ma come posso farlo ora? Il mio cuore è al sicuro in un buco dell'albero. Non l'ho portato con me. Se me lo avessi detto prima, te lo avrei dato volentieri". "Dici davvero?" Chiese il coccodrillo.
"Sì", disse la scimmia, "torniamo subito indietro a prendere il cuore prima di tua moglie peggiori".
Il coccodrillo tornò subito indietro e nuotò più veloce che poteva per arrivare all'albero di rose-apple. Quando furono arrivati, la scimmia saltò giù e si affrettò a salire sull'albero. Si arroccò comodamente sul ramo più alto, guardò giù e disse al coccodrillo: "Ora puoi tornartene da solo dalla tua moglie malvagia e dirle che suo marito è il più grande pazzo del mondo".

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